Rolando: "Quel palo ancora me lo sogno"

06.12.2016 20:18 di  Marco Ferri   vedi letture
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© foto di © Paola Libralato

La conferenza stampa integrale dell'esterno nerazzurro, Gabriele Rolando, andata in scena nella sala stampa del Francioni

Contro la Virtus Entella sei andato vicino a un’altra rete pesantissima
Ho rivisto quell’azione una marea di volte, sono stato decisamente sfortunato. Al solo pensiero ho dormito pochissimo la prima notte e un po’ di più la seconda. Se la palla fosse entrata avremmo ottenuto una vittoria importante, spero di aver presto una nuova occasione per rifarmi.

Quando si è fatto male Di Matteo durante il riscaldamento hai sperato che potesse scoccare la tua ora?
Ammetto di averci creduto. Poi il mister ha scelto Nica e sarà per la prossima.

In base alla modifica recente del modulo dov’è che potresti trovare maggiore spazio?
Con questo 3-4-3 posso ricoprire diversi ruoli, sia l’esterno d’attacco nei tre che il quarto di centrocampo. Il mister mi sta provando nei tre davanti, anche se personalmente preferisco partire da dietro. Sono a totale disposizione, l’importante è giocare e dare una mano alla squadra.

Questa squadra pareggia sempre: la reputi un’incompiuta?
Sabato abbiamo buttato due punti per l’ennesima volta e siamo stati disattenti su un calcio piazzato. La sensazione che avevamo dal campo era quella che non avremmo preso gol, purtroppo bisogna stare attenti 90-95 minuti anziché 70-80. Serve la massima concentrazione fino alla fine.

Che partita ti aspetti ad Ascoli?
Sappiamo che è una gara difficile, non si sa ancora se sia a porte aperte o chiuse. Loro hanno ottime individualità nel reparto avanzato e sono una squadra che gioca molto e che sa essere aggressiva e cinica. Stiamo lavorando per preparare al meglio la partita.  

Pensi già a un ritorno futuro alla Sampdoria?
Sicuramente ci penso, il mio cartellino appartiene a loro e spero in futuro, nel più breve tempo possibile, di tornare alla Sampdoria. Per adesso, ovviamente, penso soltanto a fare bene e a dare il massimo qua a Latina.

C’è un giocatore al quale ti ispiri?
Da diversi anni mi piace molto e seguo con particolare attenzione Cuadrado, è un calciatore che ricopre quasi il mio stesso ruolo ed è un riferimento che studio molto.

Come commenti il tuo inizio di stagione? Dopo il debutto in Coppa Italia hai impiegato diverso tempo per ritagliarti un posto in squadra
Non ho nulla contro il mister, anzi. Qua a Latina mi trovo bene, ho un ottimo rapporto sia con i compagni che con l’allenatore. Magari all’inizio ho pagato un po’ il salto di categoria, considerando che questa è la mia prima stagione in serie B. Mi sembra di aver esordito alla settima giornata e mi sono fatto trovare pronto. Poi ho avuto una piccola ricaduta in allenamento e sono stato fermo due o tre settimane, da allora mi sembra di essermi allenato bene, mi sono fatto trovare pronto e il tecnico me lo ha riconosciuto. Sono diverse settimane che mi parla in allenamento e mi dice di continuare così, il mio obiettivo è quello di ritagliarmi ancora più spazio.

In una squadra molto giovane quanto avvertite la responsabilità di dover dimostrare qualcosa per guadagnarvi il posto?
Sicuramente prima o poi tocca a tutti e bisogna farsi trovare pronti. Considerando infortuni e squalifiche, in questo momento siamo in numero molto ridotto rispetto al pieno organico. Probabilmente potrà toccare a chi è stato impiegato finora meno e, se così fosse, punterò a farmi trovare pronto.

Vivarini sembra aver ristretto la cerchia tra titolari e seconde linee
Il gruppo è ottimo e composto da brave persone. C’è un buon mix tra più esperti e giovani, tutti ci diamo una mano reciprocamente. Si respira un bel clima.

C’è la giusta tranquillità all’interno del gruppo?
Secondo me sì, continuiamo a lavorare sul campo in funzione di quello che sappiamo fare. Per quanto riguarda il livello societario, i dirigenti sono al campo tutti i giorni, il presidente Aprile passa a salutarci e a darci la carica prima delle partite. Ci ha rassicurato su tante cose, ci sono tutti i presupposti per fare bene.

Prima di ogni partita Vivarini passa a stringere la mano a ciascuno dei componenti della panchina: che messaggio rappresenta per voi?
Vuole che siamo tutti pronti a dare una mano al compagno anche dalla panchina, perché magari da fuori la situazione si vede ancora meglio di quanto si riesca a fare dal campo. Ci vuole sempre sul pezzo e tutti pronti, dal mio punto di vista è una buona cosa.