Maietta: "È capitato di commettere errori, ma abbiamo sempre lavorato per il bene del Latina. Su Boakye e Leonardi dico che..."

28.01.2016 13:06 di  Marco Ferri   vedi letture
Maietta: "È capitato di commettere errori, ma abbiamo sempre lavorato per il bene del Latina. Su Boakye e Leonardi dico che..."
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© foto di Federico Gaetano

Le parole del presidente del Latina, Pasquale Maietta, a margine della conferenza stampa di presentazione dei nuovi acqusti: "Li presentiamo con orgoglio, sono giocatori importanti che hanno militato in categorie superiori e per noi averli qua dimostra che questa società ha un lavoro quotidiano e che guarda avanti, tenendo conto dell’ambizione che abbiamo noi e i tifosi. Abbiamo avuto modo di vedere già sul campo Ujkani e Mariga, adesso attendiamo quello che ci farà vedere Boakye. Ringrazio Antonio Aprile perché sta contribuendo in maniera fattiva a dare a questa società questa caratura di azienda, portando una mentalità imprenditoriale. Da qui si legge l’investimento che abbiamo fatto per Boakye, un giovane sul quale crediamo. Abbiamo speso dei soldi, crediamo di poterli rivalutare attraverso le prestazioni.
Qualcuno si è scandalizzato rispetto all’investimento fatto, per ora è venuto qui con la formula del prestito e si concretizzerà con la formula dell’acquisto al raggiungimento della prima presenza. E’ un pagamento che verrà fatto nei prossimi tre anni e pensiamo, e penseremo, che a quel tempo il ragazzo avrà già intrapreso i lidi che merita un giocatore della sua caratura. Il ragazzo ha un contratto quinquennale e verrà pagato all’Atalanta in tre anni: 15% il primo, 70% il secondo, 15% il terzo.
Un altro aspetto che tengo a sottolineare è che abbiamo affrontato il girone d’andata tra mille difficoltà, dovute ad aspetti tecnici che stiamo cercando di colmare. Abbiamo avuto l’avvicendamento di Iuliano, che anche oggi ringrazio per il lavoro fatto nella passata stagione e in quella in corso, e qualche problema di assestamento con Somma. Noi crediamo che non tutti i problemi possano essere risolti, perché questo campionato ci insegna che le insidie sono sempre dietro l’angolo e che ogni partita è una guerra. Sabato affrontiamo una Pro Vercelli agguerrita e che verrà qui per ottenere il massimo risultato. Abbiamo avuto difficoltà e dobbiamo dircelo, come è giusto che qualche giornalista pone l’accento su qualcosa che possiamo porre in essere in maniera sbagliata e siamo pronti ad ascoltare. Affrontiamo questo campionato di B da tre anni ma siamo professionisti solo da sei, ammettiamo di poter fare errori. Abbiamo l’impressione, come società, che quando facciamo qualcosa di positivo lo si dia per scontato, come sia obbligatorio. Quando, invece, facciamo qualcosa male i titoli sono molto più grandi. Porto un esempio: l’altro giorno abbiamo fatto l’investimento più importante della storia del Latina Calcio, ma la notizia non è stata Boakye bensì che Leonardi, nell’ambito di un’indagine che non riguarda il Latina ma il Parma, fosse indagato. Molto spesso sono state riempite pagine sulla questione dello stadio, e siamo stati zitti per rispetto, ma le cose non erano come sono state dipinte. Siamo una società che quotidianamente, facendo sacrifici personali, lavora per il proprio bene. Nel giorno in cui non vorrete che ci siamo, non siamo obbligati e rimanere. Non abbiamo nessun tipo di interesse ad essere qui, non lo facciamo per arricchirci ma con lo scopo imprenditoriale, per far sì che questa società lavori con le proprie gambe. Chi verrà dopo di noi deve pensare di gestirla a costo zero, il nostro interesse è che chi venga dopo di noi possa farla camminare a costo zero.
Rispetto a Pietro Leonardi sappiamo quali siano le vicende che, dal punto di vista giudiziario, lo investono. Ho detto più volte che, se domani mattina dovesse arrivare la notifica della sua responsabilità in qualcosa di importante, non farebbe più parte della società. In questo momento prendiamo quanto di buono il professionista Leonardi sa fare, con l’umiltà che mi contraddistingue nel mondo del calcio, posso dire che i ragazzi seduti a questo tavolo non ci sarebbero stati senza il suo operato".