Serie D - Nobili decadute tra propositi di rilancio e crisi nere

19.10.2017 14:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Serie D - Nobili decadute tra propositi di rilancio e crisi nere
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com

"L'entusiasmo lo puoi avere se sei primo in classifica", disse Andrea Chiappini alla vigilia della partita contro il Tortolì, rispondendo a chi ipotizzava un clima positivo in casa Latina all'indomani della vittoria contro l'Ostiamare. Tre giornate dopo, i nerazzurri continuano a non essere primi - anche perché davanti i rallentamenti di SFF e Rieti sono impercettibili - ma l'entusiasmo inizia a crescere e il paragone con altre nobili decadute del calcio italiano dovrebbe dare qualche certezza in più circa la bontà del nuovo corso pontino.

PROMOSSE - Al secondo anno di Serie D, dopo la ripartenza dall'Eccellenza a causa dell'esclusione dal campionato per illecito sportivo nel 2014, la Nocerina sembra aver preso meglio le misure con la categoria. La squadra di Morgia, dopo il k.o. nel derby contro l'Ercolanese, ha inanellato quattro risultati utili consecutivi nel Girone I e ora naviga a due lunghezze di ritardo dalla stessa Ercolanese e dalla sorprendente matricola Troina, avversaria dei molossi all'ultima giornata. Se la Nocerina può contare anche sull'esperienza in panchina di un tecnico navigato, a Rimini puntano sulla voglia di Simone Muccioli, trentanove anni, alla seconda avventura in D dopo quella alla guida del Romagna Centro. Nessuno si aspetta miracoli dalla matricola biancorossa ma il successo esterno in casa della capolista Villabiagio, domenica scorsa, ha ridotto a tre il distacco dalla vetta dei romagnoli che, però, si trovano davanti altre quattro squadre.

RIMANDATE - Con Gozzano e Caronnese che sembrano voler fare corsa da sole, al neonato Como non resta che puntare ad un piazzamento nei playoff e poi sperare nelle disgrazie altrui in estate per eventuali ripescaggi in Serie C. Come il Latina, anche il Como è stato riammesso in sovrannummero alla D e ha dovuto fare i conti con le difficoltà di allestire una rosa in breve tempo, difficoltà che non ha avuto il Varese, al secondo anno di Serie D e inserita nello stesso girone dei lariani. I biancorossi, però, non sembrano in grado di ripetere o migliorare il brillante secondo posto ottenuto nell'ultima stagione e il mal di trasferta - un pareggio e quattro sconfitte lontano dal "Franco Ossola" - ha spinto la formazione di Jacolino nella parte bassa della classifica. Sempre nel Girone A, va ancora peggio al neopromosso Pavia, ripartito lo scorso anno dopo il fallimento del 2016 e a quota 9, un punto in meno del Varese, così come al Derthona, che gli appassionati di calcio over 35 ricorderanno per una ventennale militanza in Serie C tra gli anni '70 e '90 e penultimo nel raggruppamento.

BOCCIATE - Dieci anni fa, il Messina sfidava Roma, Milan e Inter in Serie A. Oggi si trova a dover ripartire dalla Serie D per la seconda volta in un decennio e con prospettive perfino più mortificanti rispetto al 2008. I siciliani sono penultimi con due punti nel Girone I, hanno appena perso lo scontro salvezza contro il Roccella del grande ex Domenico Giampà e nemmeno il cambio in panchina, da Venuto a Modica, sembra aver dato la scossa ad una squadra che deve fare i conti con lo scetticismo e la contestazione dei tifosi. Le stesse che caratterizzano ormai da un anno a questa parte la piazza di Taranto, in aperta polemica con la presidente Zelatore. La dirigenza dei pugliesi ha dilapidato un patrimonio di entusiasmo dovuto alla promozione in Lega Pro di due stagioni fa, prima con la retrocessione e l'immediato ritorno tra i dilettanti, poi con la scelta di esonerare dopo appena tre giornate Francesco Cozza. I nove punti in classifica valgono una posizione di metà classifica, più vicina alla zona playout che non all'imprendibile Potenza, ancora a punteggio pieno. Nove sono anche i punti del Mantova che, così come il Messina, nell'ultimo turno di campionato è stato sconfitto da una squadra, il Legnago, allenata da una sua ex bandiera come Manuel Spinale. Anche per i virgiliani, difficile sognare in grande in un girone dominato dalla Virtus Verona, più ragionevole pensare ad una salvezza tranquilla per consolidare la presenza nella categoria e tentare la scalata più avanti.