A Monopoli un Latina cinico e fortunato: la quarta vittoria di fila non è utopia

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
20.02.2024 19:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
A Monopoli un Latina cinico e fortunato: la quarta vittoria di fila non è utopia

“Cinico” è un aggettivo spregiativo, dire di una persona che è cinica non è certo un complimento. Nel calcio, però, l’attributo cinico viene usato con un’accezione positiva: definire una squadra cinica equivale a giudicarla favorevolmente, è considerata una qualità sapere massimizzare il poco costruito al cospetto del tanto giocato dall’avversario. Una squadra cinica ha comunque agito per esserlo, mentre una squadra fortunata è tale semplicemente perché baciata dalla dea bendata. Tutta questa lunga premessa per dire il Latina vittorioso a Monopoli è stato cinico e, allo stesso tempo, fortunato. Cinico perché ha monetizzato in 3 punti l’unica conclusione in porta dell’incontro, fortunato perché il Monopoli ha giocato tanto e sbagliato l’impossibile.

Mi è piaciuto a questo proposito Coraggio, in panchina per lo squalificato Fontana, quando nel dopo partita ha definito l’incontro: «Una partita sporca». Sporca perché il risultato non ha seguito un filo razionale, premiando la squadra che ha giocato contro la sua stessa logica. La spiegazione l’ha data ancora Coraggio: «Probabilmente giocare tre partite in una settimana ci ha resi poco lucidi e ci ha impedito di manovrare secondo il nostro gioco».
 

Questo spiega perché buona parte della squadra non si è ripetuta sui livelli del confronto con il Catania, primo fra tutti Riccardi.  La stanchezza spiega pure perché una compagine di palleggiatori abbia sbagliato una quantità industriale di appoggi, alimentando suo malgrado la pressione avversaria. Questo spiega perché i nerazzurri sulle seconde palle siano stati spesso anticipati.

La mancanza di lucidità dà un senso pure al fatto che il Latina ha contraddetto la sua stessa filosofia di gioco. Ho anche di recente sottolineato come ritenessi inutile l’impostazione del gioco dal basso quando l’avversario è in vantaggio. Ebbene, a Monopoli, nei minuti conclusivi, quando (stavolta a ragione) si sarebbe dovuto fare circolare la palla, aprire gli spazi, costruire la manovra, Paganini e compagni si sono invece rifugiati nel lancio lungo, quasi disperato, avendo per giunta per terminali Capanni e Mastroianni che quanto a velocità non valgono certo D’Orazio e Del Sole.

Eppure il Latina ha vinto. Questione di fortuna e cinismo? Senz’altro, ma i meriti della squadra stanno nel non essersi mai disunita, i pregi dei singoli stanno nell’avere saputo dare tutto anche se quel tutto era poco e poteva risultare insufficiente.

Ancora una volta, sarà una mia fissazione, mi piace sottolineare il lavoro della difesa. A Monopoli ha ballato, accusando l’assenza di Rocchi fintantoché l’intesa tra Marino e Vona non si è perfezionata a tal punto da trasformarsi in un muro con il fattivo contributo di De Santis e, alla bisogna, di Guadagno (da rivedere nelle uscite, sia basse che alte).

Per concludere, una notazione statistica: nelle tre ultime stagioni di serie C il Latina ha sempre infilato una serie di tre vittorie consecutive. Nel campionato 2022/23 superò al Francioni l’Avellino (1-0) e il Taranto (1-0), vincendo nel mezzo a Viterbo (1-5). Nella stagione del ritorno tra i professionisti la serie iniziò il 12 febbraio del 2022 con Latina- Turris (3-1), proseguì il 15 febbraio a Picerno (Picerno-Latina 0-2) per chiudersi il 19 febbraio al Francioni con la Vibonese (3-2), tre vittorie in una settimana proprio come adesso. A fare la differenza rispetto al passato è la notazione che nell’attuale torneo due delle tre vittorie sono state conquistate in trasferta.

Quattro successi consecutivi a questo punto non sembrano impossibili.