Un brutto finale che rischia di vanificare una buona stagione

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
16.04.2024 12:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Un brutto finale che rischia di vanificare una buona stagione

Prestazione insufficiente, partita brutta, risultato pessimo: il Latina domenica ha giocato a pallone, il calcio è un’altra cosa.  Ha vinto la Turris che alimenta le speranze della salvezza diretta, ha perso il Latina che, come nel turno precedente,  spreca un’ occasione d’oro per consolidare la migliorare la posizione in classifica a scapito del Giugliano. Tra i campani, il Crotone e i nerazzurri sembra che sia un finale di stagione a perdere piuttosto che a vincere, e con Benevento e Taranto in agenda questa non è proprio una buona notizia per la squadra di Fontana.

 A due giornate dal termine della stagione regolare parlare di tattica appare superfluo. Resta però spazio per disquisire di scelte e, con esse, di uomini. E il primo nome che mi viene in mente è quello di Fabrizi, il migliore marcatore della squadra. Sugli 8 gol che ha realizzato, 5 li ha segnati da subentrante, da titolare ha firmato una doppietta a Brindisi e, in avvio di stagione, ha trasformato il rigore contro la Casertana. È uomo di area, ma è spesso in ritardo di un tempo di gioco, vuoi perché si perde in un dribbling di troppo, vuoi perché nella conclusione è piuttosto laborioso.

 Il Latina di recente è andato in gol soprattutto creando densità in area, portando a improvvisi inserimenti un difensore o un centrocampista. Se schieri Fabrizi sai che gli spazi per le “imbucate” non li avrai più a disposizione perché è lo stesso Fabrizi a occupare spazio. Se schieri Fabrizi, forse Paganini e Di Livio non sono la migliore coppia di trequartisti da proporre alle sue spalle tant’è che il primo ha vanamente cercato una posizione dove rendersi utile mentre il secondo spesso s’è andato a prendere il pallone in mediana per poi portarlo in avanti per vie centrali, evidenziando  le difficoltà in costruzione dei nerazzurri. Più utile alla causa è apparso Ercolano a cui difettano però la lucidità sotto porta e la continuità di rendimento.

Non ha aiutato la serata negativa della difesa, uccellata su due calci piazzati mentre dallo spaesamento generale s’è lasciato coinvolgere anche Riccardi, e la cosa è comprensibile in un giocatore che deve prendere le misure a un ruolo nuovo, non si sa bene quanto gradito.  

Si rischia così proseguendo di vanificare quanto di positivo costruito nella stagione, e sarebbe un duro colpo per l’obiettivo di una lenta ma costante crescita indicato dalla società.