Il carattere del Latina per sopperire ai limiti. E arrivare a quota 42

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
13.03.2023 12:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Il carattere del Latina per sopperire ai limiti. E arrivare a quota 42

Il Latina ha preso in parola le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo Marcello di Giuseppe dopo la sconfitta interna con il Messina: "Parlare di obiettivi è solo una chiacchiera, Iniziamo a fare i punti, arriviamo a quota 42". Da allora Esposito e compagni hanno ottenuto due pareggi in cui, neanche a dirlo, non c’è stata l’ombra di un gol, né incassato né tantomeno realizzato, così che ora sono 4 le partite consecutive senza un marcatore nerazzurro nel tabellino della gara.

Contro la Turris a salvare il nulla di fatto ci hanno pensato prima Cortinovis, respingendo sulla linea la battuta ravvicinata di Longo, e nel finale una gran parata di Tonti sulla conclusione di Ercolano che di suo (da buon ex) ha fallito altre due occasioni da rete. Se il rammarico per le opportunità da rete fallite valesse qualcosa, non c’è dubbio che a vincere sarebbe stata la Turris.

Il Latina oggi è questo, inutile girarci attorno: una squadra che sta sopperendo con il carattere e l’applicazione a limiti tattici e tecnici. Contro la Turris non è che ci si potesse attendere molto di più del poco che abbiamo visto considerato che a centrocampo sono stati schierati da interni due giocatori, Furlan e Riccardi, che hanno vocazioni da esterno. Certo un esterno come mezzala ci può stare, ma due qualche problema te lo creano, soprattutto se gli elementi in questione pur giocando una onesta partita, interpretano il compito loro affidato continuando a giocare come fossero dei quinti per linee interne, spiazzando perfino Amadio che infatti ha vissuto uno dei pomeriggi più modesti della stagione.

Eppure la Turris scegliendo di avanzare Acquadro a sostegno delle due punte una mano ai nerazzurri l’aveva data, cedendo la superiorità numerica in mediana. Ragione per cui a cercare l’ampiezza forse se ne sarebbe guadagnato qualcosa. Non è un caso che nella seconda parte della ripresa, richiamati in panca Furlan e Riccardi, siano cresciuti nella loro azione offensiva sia Sannipoli che, soprattutto, Carissoni il che ha contribuito a riportare l’attenzione sulle difficoltà delle punte nerazzurre nell’andare in rete, ma questo è un discorso già affrontato in più occasioni.

Ben venga quindi il pareggio, tanto più che la classifica pare attendere i nerazzurri per offrire loro ancora una chance per glorificarsi con posizioni meno comprimarie dell’attuale. Una prospettiva però fuorviante perché, a dare retta al saggio (Di Giuseppe), quel che conta davvero sono i 4 punti che rimangono da conquistare per raggiungere quota 42.