Alhassan-Ristovski, gli ex scontenti ora sono decisivi

02.03.2015 19:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Alhassan-Ristovski, gli ex scontenti ora sono decisivi
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© foto di Federico Gaetano

A vederli adesso, non sono più attapirati. Fino a gennaio quello di Masahudu Alhassan e Stefan Ristovski è stato un autentico calvario sportivo. Ai margini delle rispettive squadre, con sei presenze in due (tutte collezionate dal macedone) e l’ingombrante sensazione di essere un fardello, più che una risorsa. L’attualità dei due è diversa dal pregresso. Molto diversa. Sono tornati ad essere felici, sanno di rischiare difficilmente la panchina e hanno rimodellato quei musi lunghi che aveva caratterizzato la collezione estate-autunno.

SCELTE SIMILI – Caratteri agli antipodi per due classici tipi da scintilla. Estroverso fuori e mite in campo “Risto”, lucidamente folle all’interno del rettangolo verde quanto timido una volta uscito dagli spogliatoi il ghanese, hanno nella cocciutaggine di voler imprimere la forza delle proprie intuizioni un tratto comune. La prima esperienza nerazzurra li ha equiparati per percorso (da meteore a pedine irrinunciabili), affetto popolare ed epilogo. Uno da una parte e uno dall’altra, come avveniva sul terreno di gioco, dove Breda li ha resi stantuffi delle due corsie nel suo 3-5-2. Il solleone li ha separati, il cuore li ha riuniti. Da Parma la luce dell’Est ha capito di dover (ri)andarsene quando Donadoni, a dicembre, non se ne è mai servito. Nella lunga fila di pretendenti c’era chi oggi guarda tutti dall’alto verso il basso della classifica (il Carpi), chi veleggia nei pressi della zona play-off (Lanciano) e chi aveva già corteggiato il gemello africano, quell’Avellino che da Alhassan aveva ottenuto – via Udinese - una disponibilità di massima al trasferimento, ma che si è poi rassegnato alle ragioni del muscolo associato ai sentimenti.

NUOVI STIMOLI – Iuliano, è bene specificarlo, se li è ritrovati in rosa quasi per grazia ricevuta. Soprattutto Alhassan si è infatti mosso in direzione del capoluogo pontino convinto di ritrovare il mentore Breda, ma quando ha capito che il tecnico trevigiano era già stato congedato, non si è tirato dietro. Il terzo allenatore della stagione nerazzurra non li ha reinseriti gradualmente, ma ha sfruttato subito la loro voglia di riscatto, sebbene in posizioni diverse. Il corsaro nero è scalato nella batteria dei difensori, Ristovski è diventato il tuttofare di una corsia che lo ha visto diventare il grande promotore del 4-3-3 atipico, agendo come esterno d’attacco, interpretare il ruolo classico di terzino e quello da laterale nel centrocampo a quattro. Una polivalenza a tutto vantaggio del Latina, che non a caso ha cambiato marcia con i loro ritorni, mettendosi alle spalle la zona rossa della classifica e tornando a sognare.

A SUON DI BONUS – Giovanissimi e col piglio dei navigatori più esperti. I due classe 1992 sono abituati a viaggiare per lavoro, venendo spesso sballottati dalle proprie società di appartenenza. A Latina hanno trovato il porto più sicuro, quello dove sedersi e pregustare la pesca grossa. La loro è una sfida nella sfida, a caccia del bonus. Alhassan è già andato a segno a Terni, Ristovski non ha finora inciso nelle azioni gol, ma col Trapani ha confermato di aver ritrovato una condizione atletica notevole. E se è vero che la coperta nerazzurra è corta, quando la forma cresce, il muso è destinato ad accorciarsi.