Valiani: "A gennaio eravamo a pezzi, ora ci crediamo. La salvezza dipende da noi"

21.04.2015 19:17 di  Marco Ferri   vedi letture
Valiani: "A gennaio eravamo a pezzi, ora ci crediamo. La salvezza dipende da noi"
© foto di Us Latina Calcio

Le conferenza stampa integrale di Francesco Valiani andata in scena questo pomeriggio al Francioni.

Iuliano e Mannarelli vi hanno richiamato a maggiori responsabilità: qual è il tuo pensiero?
Sono convinto che quando è arrivato il mister fossimo a pezzi. Cercavamo di non farlo vedere, ma venivamo da sei mesi iniziati con una voglia straordinaria di fare un campionato di vertice e ci siamo ritrovati in una posizione dalla quale faticavamo a uscir fuori. Sarebbe potuto venire anche Van Gaal, ma sarebbe stata la stessa storia. La stagione aveva preso questo indirizzo, faccio sempre riferimento alle prime tre giornate facemmo 5 punti anziché i 9 che avremmo potuto ottenere, dando un’impronta diversa. Quando i risultati non ci sono, è naturale dover dare di più. Quando si gioca una partita, bisogna cercare di dare il 100%, tante volte lo vuoi dare ma non ci riesci. Domenica, negli spogliatoi, ho visto gente stremata. Questo è il dispiacere più grande. Partite come quelle con Carpi, Spezia e Catania sono giocate dando tutto. Tante volte ci sono gli avversari, momenti in cui fai tre dribbling e vai in porta e altri in cui ne fai mezzo e non ti riesce. Non ho alcun tipo di dubbio sui miei compagni e sulla nostra squadra, so che sono ragazzi che danno il massimo quando vengono chiamati in causa. Il discorso sull’unità d’intenti è legittimo e giusto da ribadire, sarebbe fuori luogo pensare a personalismi, significherebbe aver sbagliato momenti e professione. In un momento in cui il mantenimento della categoria ha una importanza fondamentale, l’individualismo non deve esistere. E’ una cosa che non vedo, se qualcuno di noi dovesse percepirlo o individuarlo, ne metterebbe al corrente il diretto interessato.

Come si salva il Latina?
Tramite il lavoro e la dedizione. E’ inutile girarci intorno, la delusione di domenica è positiva. Non c’era voglia di parlarne, ma ci troviamo per l’ennesima volta in una posizione in cui passa tutto dalle nostre mani. Se facciamo le nostre tre-quattro prestazioni importanti, ci mettiamo nelle condizioni di non dover aprire il livescore per vedere la situazione delle altre. Questa è una posizione che non avevamo ad inizio gennaio, quando eravamo costretti soltanto a rincorrere, come devono fare Varese o Brescia adesso. Gli scontri diretti sono in trasferta, sappiamo di avere dei valori di mettere in campo superiori a quelli delle ultime partite. Abbiamo una qualità, presa individualmente, pazzesca. A volte facciamo fatica a mischiarla e ad essere sul livello delle partite contro Livorno e Pescara, che sono state partite da squadra di alto livello. Però il nostro campionato non lo è, ci dobbiamo salvare e il nostro primo intento deve essere quello di andare a Vercelli e fare una partita da squadra. Siamo un collettivo che se fa una partita così, può dare veramente fastidio. Quando le squadre sono unite, se hanno meno qualità prevalgono su quelle più forti. Se riusciamo in questa fase a metterle insieme, ci possiamo togliere delle soddisfazioni, senza arrivare a salvarci all’ultima giornata.

Come spieghi la tua crescita da gennaio?
Con i risultati arriva la fiducia per tutti, anche per uno che ha qualche anno in più.  Non ci sono stati grandi cambiamenti, prestazioni e giudizi sono condizionati dai risultati ed è giusto che sia così.

Chissà se avessi segnato con lo Spezia…
La partita col Carpi l’abbiamo persa subendo un tiro in porta. Dobbiamo essere più squadra e curare il dettaglio che ci è mancato. Ci sono le nostre ingenuità e gli errori, ma sono molto fiducioso per questo finale di campionato. Voglio pensare che ci si possa togliere il prima possibile da quelle posizioni, è importante per i più giovani e per gli anziani. I ragazzini vanno forte, c’è sempre bisogno di presentarsi l’anno dopo mettendo un risultato sul piatto.

Come sta il gruppo e come stai tu?
Abbiamo avuto un accumulo molto grande della prima parte di campionato, per colpa nostra. La stanchezza mentale è superiore a quella fisica. Dobbiamo toglierci gli alibi, se retrocediamo non c’è stanchezza che tenga. Adesso è il momento di smaltirla e metterla da parte, tutte le partite sono da vincere. Sono convinto che il campo dirà che siamo meglio di tante squadre che stanno lì con noi. Se per sei partite usciremo dal campo sconfitti, ma con gente con bava alla bocca, accetteremo il risultato. Con le nostre qualità, se diamo tutto, non retrocediamo.

Sabato si va a Vercelli
Li abbiamo visti con l’Entella, forse meritavano meno di quanto raccolto. L’abbiamo vista già all’andata, è stata una partita dura e tosta. E’ stata una partita riacciuffata per un pelo, adesso ha un’importanza incredibile perché ci porta in parità nello scontro diretto. Sono partite che danno adrenalina e sensazioni di grande importanza. Ci sarà tensione, è una squadra che ha perso Marchi ma non ci deve far abbassare la guardia. Anche senza nomi altisonanti, ha fatto 41 punti come noi. Si va lì con grande rispetto e con in testa il nostro obiettivo finale, che passa per le partite singole.

Ti aspetti turnover in vista di martedì?
Bisogna stringere i denti, chi sta meglio deve giocare. Non siamo impegnati su due fronti, abbiamo un obiettivo ed è giusto e lecito che chi sta bene giochi, a prescindere da come si chiami. La regola deve essere questa. La prossima è sempre la più importante.

Gli attaccanti non segnano
La buttiamo sul ridere. Anagraficamente avete notato come siamo, sono ragazzi giovani e non puoi fargli pesare una cosa del genere. E’ giusto che lavorino con grandissima dedizione e senso della responsabilità per migliorare un aspetto che, in questo momento, non sta funzionando. Sono ragazzi che si allenano bene, hanno voglia di fare e doti più importanti di tanti altri della cadetteria.

Si ringrazia Pasquale Cangianiello per il materiale