Esclusiva - Regis: "Stadi come il Francioni ti fomentano. Il Latina si affronta con sacrificio e forza di volontà"

26.10.2017 14:00 di  Matteo Ferri   vedi letture
Esclusiva - Regis: "Stadi come il Francioni ti fomentano. Il Latina si affronta con sacrificio e forza di volontà"
© foto di © Anzio Calcio 1924

Nel San Teodoro che scenderà in campo domenica al Francioni, c'è anche un po'di Lazio, intesa, vista la fede calcistica del diretto interessato, rigorosamente come regione di nascita: Lorenzo Regis, attaccante romano classe 1989, è alla sua seconda stagione consecutiva in Serie D dopo aver trascinato a suon di reti l'Audace Sanvito Empolitana ad un passo dai playoff del campionato di Eccellenza 2015/16. Un exploit che gli valse la chiamata dell'Ancona in Lega Pro, con due presenze in Coppa Italia in agosto, prima delle avventure ai toscani del Ghiviborgo e poi all'Anzio, agli ordini di mister D'Agostino. La redazione di Tuttolatina.com lo ha intervistato in esclusiva per presentare la sfida ai nerazzurri di Chiappini

Inizierei da domenica scorsa: che è successo col Rieti, visto che il Giudice Sportivo ci è andato giù pesante con voi e non è la prima volta in stagione?
Tutto è iniziato a Monterosi, dove ho preso quattro giornate di squalifica per un episodio irreale. Nel comunicato venivo accusato di aver tentato di colpire con un pugno Luca Quatrana, che tra l'altro è stato anche mio compagno di squadra lo scorso anno ad Anzio, un episodio che è stato smentito sia dallo stesso Luca che dal Monterosi ma alla fine la squalifica è stata ridotta solo di una giornata e senza ulteriori motivazioni. Contro la Nuorese ci siamo visti annullare un gol che, dalle immagini, è risultato regolare, di Santaguida e infine domenica scorsa, contro il Rieti, un'altra situazione sfavorevole: l'assistente ha segnalato il fuorigioco, l'arbitro ha lasciato correre, Scotto è stato atterrato dal nostro terzino e gli è stato fischiato il rigore, mentre l'assistente abbassava la bandierina. Sono dell'idea che alla fine torti e favori si compensino a fine stagione, per il momento però, noi siamo in credito con la fortuna.  

Eravate partiti anche bene, vittoria a Fiumicino in coppa, vittoria a Lanusei alla prima giornata, poi il blocco. Cosa è successo?
A Monterosi, alla terza giornata, vincevamo 2-1 al 75' e poi è andata come è andata, con le immagini che parlano da sole. Sconfitta a parte, quel giorno abbiamo perso il sottoscritto, per squalifica e il nostro capitano, Giorgio La Vista, che ha subito una microfrattura che lo tiene ancora fuori dai giochi. Moralmente questi episodi hanno inciso e se siamo in questa posizione di classifica è soprattutto per errori nostri, però è anche vero che il mister si trova a far fronte alle assenze e che il calendario non è stato molto favorevole, visto che ci sono capitate, di seguito, Ostia, Rieti e Latina. In ogni caso la squadra è viva e convinta dei propri mezzi, lo ha dimostrato spaventando il Rieti e recuperando due gol di svantaggio a Ostia.

Di derby sardi ne avete giocati già 3, vi mancano solo Tortolì e Latte Dolce. La classifica e l'opinione degli addetti ai lavori è che ci sia un divario piuttosto netto tra le sarde e le laziali quest'anno. Dal tuo punto di vista come la vedi?
Finora la classifica dice questo, però credo che compagini come Nuorese e Latte Dolce possano dire la loro, anche se Rieti, SFF Atletico e Albalonga mi sembrano le squadre da battere e per le sarde diventa difficile recuperare se lì davanti continuano a camminare così. E pensare che l'SFF, ad agosto, l'avevamo anche battuto in casa loro...

Domenica il Latina, che in casa va come una macina: 14 gol fatti e uno subito, come si ferma una squadra del genere?
Con le nostre caratteristiche: sacrificio e forza di volontà. Siamo una squadra che deve lottare per salvarsi, per noi ogni partita deve essere una battaglia da affrontare uniti.

Tu hai avuto un assaggio di professionismo ad Ancona, l'anno scorso per metà stagione hai giocato nel Girone H e qualche stadio importante l'hai girato. Ti toccherà spiegare ai tuoi compagni cosa significa giocare davanti a 1500, 2000 persone
È un piacere giocare in uno stadio del genere, cornici simili ti danno una carica in più, come si dice a Roma, "ti fomentano". Sarà sicuramente uno stimolo soprattutto per i più giovani perché per loro può fungere da vera e propria vetrina. Stiamo lavorando bene in settimana per avvicinarci nel miglior modo possibile a questa trasferta e poi, a proposito di stadi caldi e piazze importanti, abbiamo un allenatore come Alessandro Monticciolo che ha giocato per anni in Serie B e C e saprà toccare le corde giuste per spiegare ai più giovani come si gioca davanti a tanti tifosi.