Un Latina poco propositivo. E il Francioni non è più un fortino

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
21.11.2023 10:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Un Latina poco propositivo. E il Francioni non è più un fortino

È complicato spiegare i motivi per i quali un confronto sostanzialmente equilibrato abbia portato il Latina a subire una sonora sconfitta interna, 3-0 dal Picerno.

Questa volta gli episodi non c’entrano, perché tutto può scriversi fuorché che la vittoria dei lucani possa ritenersi casuale o fortunata. Il punto sta proprio qui: il Picerno ha dato netta la sensazione di superiorità nonostante il Latina sia sostanzialmente rimasto, minuti finali esclusi, in partita. Lascio la lettura tattica alle parole di Di Donato, apparso netto nel giudizio espresso nel dopogara: «Non abbiamo fatto quello per cui ci eravamo preparati in settimana – le sue parole – le punte avrebbero dovuto andare a prendere alte gli avversari così da limitare il loro gioco mentre in fase di possesso i quarti dovevano essere sempre liberi in modo da creare la superiorità numerica. C’è mancata la velocità, siamo stati lenti nelle scelte così come nella circolazione».   Di Donato ha pure sottolineato come sia venuta meno la cattiveria il che ha comportato che nei duelli a primeggiare siano stati i lucani, una lettura che ha trovato concorde anche Emilio Longo, il trainer ospite: «Abbiamo approcciato bene la partita, avendo rispetto del Latina. Sapevamo di dovere fare nostri i duelli e in questo siamo stati bravi, vincendone la gran parte». Perdere un duello con l’avversario è questione di velocità, di attenzione, di lettura e di carattere. Contro il Picerno sono mancate queste qualità, la grande assente del pomeriggio è stata la personalità.

Questione di cattiveria, insomma, ma non solo.  La sconfitta con il Picerno s’offre anche ad altre letture che hanno un loro fondo di verità, prima fra tutte la constatazione che il Francioni non è un valore aggiunto di questa stagione. Il Latina sul terreno amico ha conquistato 11 punti, tanti quanti ne ha ottenuti in trasferta con la differenza che tra le mura amiche ha realizzato 8 gol contro gli 11 segnati in trasferta mentre al Francioni le reti subite sono state 10 contro le 6 incassate sui campi avversari.  Se si dovesse tenere conto soltanto dei risultati ottenuti in casa, il Latina occuperebbe la dodicesima posizione mentre con i soli punti conquistati in trasferta sarebbe sesta nei valori del girone. Statistiche che caratterizzano come speculativo piuttosto che propositivo il gioco dei nerazzurri e di certo la constatazione non farà piacere a Di Donato.

È palese che i nerazzurri debbano dare corpo alla loro identità tattica se vogliono rimanere tra i protagonisti del girone. Il Latina ha finora affrontato 6 delle squadre che occupano le prime 10 posizioni in classica e ha vinto una sola volta, alla prima giornata contro un Avellino ancora in cantiere, ha perso 3 confronti (Cerignola, Juve Stabia e Picerno), e ha pareggiato in due occasioni (Casertana e Crotone), entrambe al Francioni.

Il bello, la sporadica iniziativa non sono più sufficienti, il campionato reclama concretezza, cattiveria, attenzione e crescita a ogni singolo giocatore.