Salvezza raggiunta, ora il Latina non deve mollare la presa

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
22.03.2023 15:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Salvezza raggiunta, ora il Latina non deve mollare la presa

Eccola qui,  quota 42, l’obiettivo “non obiettivo” indicato dal direttore sportivo del Latina Marcello Di Giuseppe dopo la sconfitta interna con il Messina. Non c’è la certificazione della salvezza, ma dopo il successo sul campo della Juve Stabia continuare a parlare di permanenza in serie C suonerebbe come una presa per i fondelli nei riguardi di qualsiasi interlocutore, figurarsi per i tifosi nerazzurri.

Ora l’auspicio è che si faccia tesoro dell’esperienza passata e, al contrario di quanto è accaduto la scorsa stagione una volta raggiunti e festeggiati i 40 punti, la squadra non molli la presa ma anzi ripaghi con prestazioni e risultati convincenti la pazienza e l’affetto con cui gran parte della gente nerazzurra l’ha seguita nonostante il continuo alternarsi di acuti e stecche che ne hanno contraddistinto fin qui il campionato.

Domenica, a Castellamare, si è avuta la conferma dei progressi che già evidenziati nel confronto con il Potenza. A differenza della partita con i lucani, i nerazzurri hanno saputo concretizzare le occasioni che hanno saputo costruire o che si sono loro presentate per demeriti dell’avversario. Sul piano tattico è stato un Latina diverso da quello di quattro giorni prima: Rosseti e Ganz hanno manovrato sulla stessa linea, Di Livio pur agendo da interno ha spesso trovato l’ampiezza, Barberini ha assicurato maggiore continuità in fase di interdizione e  pertanto l’avversario non ha trovato molti spazi di manovra.

Le immagini del primo e del terzo gol del Latina sono forse quelle che meglio spiegano i motivi del successo di Castellamare. La rete del primo vantaggio è scaturita da una conclusione di Sannipoli, una rarità nelle statistiche dei nerazzurri che quanto a tiri nello specchio della porta non hanno mai brillato. Non solo, sulla respinta del palo ben tre nerazzurri (Ganz, Calabrese e Rosseti) si sono trovati nella possibilità di ribadire il pallone in rete, segno di attenzione ma soprattutto di compatto presidio dell’area avversaria.

Analizzando la terza marcatura, va invece evidenziata la coralità della manovra, lo sviluppo per vie verticali, l’altruismo di Ganz, l’inserimento di Carissoni e infine l’immediato cambio di fronte con l’apertura verso Riccardi. Linee di passaggio pulite, rapide, che non hanno dato il tempo alla difesa stabiese di intervenire.

Sabato al Francioni arriva il Crotone, uscito sconfitto dal duello tutto calabrese con il Catanzaro che domenica ha festeggiato la matematica promozione in serie B. La classifica non pone pressioni a nessuna delle due squadre in campo, è quindi l’occasione giusta per il Latina per regalarsi e regalarci un pomeriggio di buon calcio e un risultato di prestigio contro una grande del girone.