Latina, con il Brindisi una sconfitta del tutto inattesa

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
02.10.2023 19:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Latina, con il Brindisi una sconfitta del tutto inattesa

Non c’è da gettare la croce addosso al Latina dopo la sconfitta interna (1-3) di sabato scorso con il Brindisi. La squadra non ha dato segnali di resa, anzi ha cercato con caparbietà di recuperare il malfatto (sui gol avversari) anche quando l’epilogo del confronto non dava adito a speranza. Una assoluzione di fatto che però non deve esimere dalla ricerca dei motivi che hanno determinato una sconfitta che, per quanto mi riguarda, è giunta del tutto inattesa.

L’immagine di Di Livio che sui titoli di coda del confronto cade sulle proprie ginocchia offre materia alla tesi di chi, e la Curva lo ha espresso molto chiaramente, ritiene il calendario troppo serrato. «Una squadra forte anche con gli impegni così ravvicinati deve trovare la continuità di prestazione e risultati», in questo modo si è espresso Pioli nel commentare la vittoria del Milan sulla Lazio. Indubbiamente il fattore stanchezza ha giocato il suo ruolo ma temo che dovremo essere sempre più consapevoli che questa sarà una costante della stagione. Le esigenze televisive godranno inevitabilmente della massima priorità in un calcio che dei milioni di euro che introita ha necessità per garantire la sopravvivenza dell’intero sistema.

Di Donato nel suo commento, pur accennando al dispendio di energie, ha offerto la sua lettura tattica: l’intento di schierare Cittadino e Jallow era quello di sorprendere alle spalle la difesa brindisina, usa ad alzarsi con il centrale Bizzotto. Di verticalizzazioni non ce ne sono state e questo ha mandato all’aria l’intero progetto tattico. Perché?

La prima risposta che mi viene da dare riguarda Jallow i cui disagi contro una difesa schierata sono evidenti. Con 2 uomini in mediana e 4 in difesa spazi per esplodere la propria velocità e dettare la profondità Jallow non li ha avuti, è stato costretto ad andare incontro alla palla, a giocare spalle alla porta finendo così per essere facile preda dei difensori avversari.

Ma alla domanda sul perché Cittadino e Jallow sono venuti meno alle aspettative di Di Donato, rispondo anche con un’altra domanda: perché si è avvertita l’assenza di Riccardi nonostante chi lo ha sostituito, Paganini, rimedi voti tra il 6,5 e il 7 nelle pagelle dei quotidiani? La mia risposta non piacerà a tutti: nonostante il gol, nonostante una conclusione in porta che avrebbe meritato il raddoppio, Paganini non ha garantito lo stesso equilibrio che finora Riccardi aveva assicurato. Paganini ed Ercolano non hanno dialogato e la loro mancanza di coralità ha finito con il mettere in mezzo Cittadino che si è visto piombare addosso gli avversari in ogni direzione. Altro che verticalizzazioni, Cittadino è stato costretto a giocare per la sopravvivenza ed è stato travolto dal Brindisi che conscio delle difficoltà della catena di sinistra, ha insistito molto nel costruire gioco da quelle parti.

Con Biagi le cose sono migliorate perché le sue caratteristiche di incontrista gli hanno evitato il peggio anche se la sua azione si è dispersa con la squadra ormai schierata con un 4-2-4 che quando utilizzato mi ha sempre suggerito più d’una perplessità, ma di questo parleremo in una delle prossime occasioni.