Latina, a Giugliano una vittoria larga senza strafare

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
27.09.2023 12:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Latina, a Giugliano una vittoria larga senza strafare

Giornata perfetta, la quinta di campionato, per il Latina che forte del secondo successo esterno stagionale, 3-0 a Giugliano, e della felice combinazione dei risultati sugli altri campi conquista la vetta della classifica.

Si dirà che la vittoria del De Cristofaro è stata favorita dalle espulsioni in avvio di ripresa di Salvemini e Berardocco che hanno costretto i campani a giocare in 9 uomini ma la stupidaggine (perché di questo si tratta) altrui nulla toglie all’impresa dei nerazzurri che già nella prima frazione avevano dato l’impressione di controllare la partita, tanto da ritornare negli spogliatoi con il vantaggio a firma di Rocchi.

Il Latina ha inizialmente costruito il suo successo sulla solidità con la quale ha tutelato il reparto arretrato. In questa azione di interdizione e distruzione della manovra avversaria si è particolarmente distinto Biagi  e con lui Paganini, Riccardi e Di Livio. Quando chiamata in causa, anche la difesa ha tenuto testa alle velleità avversarie, azzerando gli sbandamenti che pure c’erano stati nell’ultima trasferta a Teramo, contro il Monterosi. Alla solidità si aggiunga la capacità del Latina di sapere cogliere l’attimo. La rete del vantaggio pontino è arrivata proprio nel momento giusto, quando era necessario sopire sul nascere le velleità di forcing del Giugliano, peraltro alimentate dall’infortunio di Riccardi che potenzialmente avrebbe dovuto privare il Latina di una pedina oggi ritenuta fondamentale. Un cinismo che non abbiamo più ritrovato nel corso della partita ma che comunque ha prodotto effetti devastanti sulla compagine di casa come dimostra l’altrimenti incomprensibile nervosismo di avvio ripresa.

L’andamento della seconda frazione, a mio avviso, ha offerto una rappresentazione del processo di maturazione di Di Donato che con intelligenza ha condotto i suoi ad una larga vittoria senza strafare né subire contraccolpi di alcun genere. Dopo le due espulsioni in casa Giugliano, Di Donato ha tolto dal campo chi tra i nerazzurri (Del Sole e Sebouti) era stato ammonito così da privare l’arbitro del possibile ricorso alla compensazione dei cartellini. Peccato che De Santis una volta entrato in campo sia incappato in un giallo che ha rischiato di fare saltare il piano del proprio allenatore. Ma cosa ancora più importante, Di Donato ha ordinato ai suoi di rallentare il gioco, di non andare all’assalto dell’area avversaria, di evitare di buttarla in “caciara”. Una volta offerto al Giugliano una valvola di sfogo, anche nervoso, il Latina ha poi inflitto due colpi di grazia costruiti dalla virtù rifinitrice di Paganini.

Per chiudere, qualche  banale (ma non troppo) osservazione: un gol ogni 45’ (tempi di recupero compresi) è la sorprendente media di Fabrizi alla sua quarta realizzazione stagionale; il Latina in trasferta ha sempre segnato almeno due reti; a Giugliano con Rocchi per la prima volta è andato in gol un giocatore che di mestiere non fa l’attaccante; lunedì sulle 6 partite in calendario ben 5 sono terminate con la vittoria delle squadre ospiti quando nelle prime 4 giornate i successi in trasferta in totale erano state appena 6. La stagione inizia a prendere quota.