A Somma l'onere delle scelte

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi, complice la quinquennale esperienza nel Latina come dirigente accompagnatore, cede ai tentacoli del calcio.
03.02.2016 00:33 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
A Somma l'onere delle scelte

Chissà cosa ne pensa Somma della sessione invernale del calciomercato del Latina. Con Ujkani, Mariga e Boakye lo spessore della squadra è indubbiamente cresciuto, ma non per questo per il tecnico le cose in futuro si faranno più facile.

Ci sarà più pressione, dai tifosi ma soprattutto dalla società che dopo avere speso tanto, non si accontenterà più di una tranquilla salvezza. Se ieri il club era convinto della validità dell’organico, oggi questa convinzione è ulteriormente cresciuta e con essa l’aspettativa di risultati.

Somma dovrà poi monitorare costantemente l’umore dello spogliatoio, ad intercettare sul nascere i possibili focolai di malcontento, conseguenti a nuove potenziali rivalità. Con Di Gennaro completamente recuperato, non sarà una passeggiata di salute scegliere il portiere titolare, nonostante le parole rassicuranti spese di recente da Ujkani. Pericoloso è pure il dualismo tra Dumitru e Boakye, i cui primi effetti si sono già notati sabato con la Pro Vercelli, quando la voglia di strafare ha esposto Dumitru ad una figuraccia.

Con la batteria di attaccanti che si ritrova a disposizione, c’è poi la tentazione dell’ennesimo mutamento tattico. Tentazione che crescerà parimenti al migliorare della condizione di Boakye, che per creare plusvalenza deve gioco forza giocare con continuità. L’approdo al modulo a tre punte pare quasi scontato, ma c’è da chiedersi se, trovato l’equilibrio, sia il caso di cambiare di nuovo e se, soprattutto, il centrocampo regga questo sistema di gioco.

Infine, la mancata cessione dei giocatori in esubero, comporta per  Somma l’onere di indicare i quattro giocatori da mettere fuori lista. Se i nomi di Farelli, Leone e Paponi sembrano scontati, la scelta del quarto uomo non lo è affatto.

Ma in fin dei conti, è proprio questo il bello del mestiere dell’allenatore: avere facoltà (e libertà) di scelta. Purché sia quella giusta!