Qui Trapani - Cosmi: "Niente alibi, a Latina sarà una gara importantissima"

08.10.2016 20:44 di  Marco Ferri   vedi letture
Qui Trapani - Cosmi: "Niente alibi, a Latina sarà una gara importantissima"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Le parole del tecnico del Trapani, Serse Cosmi, alla vigilia del match contro il Latina: "Questa conferenza avrà come unico argomento il calcio, che rimane la mia materia e l’unico mondo per il quale ha una giustificazione, per me, essere qua. Vi chiedo in riferimento di quello che è accaduto, cercando di capire la situazione per com’è, di non alludere a situazioni che non siete in grado di capire perché ad oggi nessuno le ha capite".

Può essere considerata una partita spartiacque?
Il risultato domani ha valore importante, forse più del solito. Abbiamo deciso e ci siamo ripromessi di iniziare una nuova strada. Sappiamo che ci riserverà dei momenti di gioia e di dolore, di conseguenza questa partita non ha un valore decisivo per gli umori futuri. Bisognare affidarsi a una continuità di prestazioni, risultati e intendimenti e non all’umore. La squadra deve, da adesso in poi, dimostrare di avere una continuità mentale.

Ti aspettavi di essere ultimo a questo punto della stagione?
Ho dei concetti diversi da quelli della classifica. Per me si tocca il fondo quando la squadra non riesce nel gioco, nei comportamenti e in altre situazioni ad esprimere quello che un allenatore e una tifoseria vorrebbero. Non credo, al di là degli errori e delle partite a vuoto, che sia questa la situazione. La classifica non mi preoccupa, è l’unica cosa a non farlo. La guardo distrattamente, so bene che può mutare velocemente in base a quello che possiamo determinare noi.

Come ha ritrovato la squadra?
Non come allenatore del Trapani, ma come persona, avevo il dovere di capire quale fosse lo stato d’animo della mia famiglia. Da uomo e non da allenatore. Ho capito le loro ansie rispetto alla situazione, invece ho sentito parlare di paura e di fuga. Per questo dico che è bene chiudere il capitolo, la mia serenità ci sarà quando non mi verranno più poste domande in riferimento a questo.

Farelli può prendere il posto di Guerrieri considerando anche il fatto che è un ex?
No, gioca Guerrieri e sarebbe folle considerare l’errore col Cittadella come decisivo, altrimenti la prossima in Nazionale la giocherebbe Donnarumma. Sapevamo che potesse andare incontro a qualche errore, come lo abbiamo fatto tutti noi. Con questo criterio non dovremmo presentarci neanche noi, se ha sbagliato anche l’arbitro.

Come ha visto la squadra alla vigilia?
Tre giorni sono stati un’eternità. Mentre guardavo gli occhi della famiglia sentivo e guardavo anche la mia squadra, ero dentro l’allenamento perché dentro di me non ho mai pensato che fosse finita. Oggi qualcuno parla di colpo di scena, ma per me lo sarebbe stato un non ritorno. Al massimo c’è qualche colpo di scemo, ma di chi scrive. Stamattina sono tornati al campo come se non li avessi mai lasciati. Ho ricevuto da parte loro parole con significati veri e questo mi ha fatto piacere. Allenare dei giocatori è importante, allenare degli uomini fa ottenere risultati diversi.

Coronado sta bene?
Ha avuto una piccola distrazione un paio di settimane fa completamente rimarginata. Si è allenato con la squadra e sta bene, è in grado di poter giocare.

Cosa la preoccupa, se non la classifica?
La preoccupazione è quella di voler uscire da questo momento abbastanza duro di impasse della squadra. Vorrei veder sorridere un gruppo di ragazzi, più che preoccupazione è voglia e ansia. Ero preoccupato anche prima della finale col Pescara.

Cosa deve migliorare?
Non ho ancora potuto vedere quello che la squadra è in grado di fare, perché sono mancati giocatori. Siamo rimasti nel campo delle ipotesi, un allenatore cerca di avere una squadra e di modificarla. Ad oggi non ho avuto possibilità di correggere nulla, alcuni hanno giocato fuori ruolo. So che quando potrò contare su un qualcosa di più definito sarà più facile correggere.

Che messaggio lancia a tifosi e città?
Mi sono già espresso con un comunicato abbastanza chiaro. Non ho mai messo in discussione l’affetto e l’amore che ricevo. I risultati hanno contribuito a questa voglia di donare quello che sono come persona e allenatore. Ho sofferto per come è stata additata la città e questa gente. Gli episodi cementano il rapporto tra me e la città, sono orgoglioso anche se fosse successo qualcosa di brutto di essere in questa città. Ci rimango fin quando non ci sarà una scelta tecnica, voglio vivere la città e i trapanesi.

Questa settimana particolare può rappresentare un alibi per la squadra?
No, non voglio dire che bisogna utilizzarla. La squadra non deve né utilizzare né considerare un alibi per la prestazione di Latina. Ci eravamo parlati prima dell’episodio con i “vecchi”, hanno chiesto un colloquio con me per dirmi che era il momento di ritornare sui nostri livelli. Tutto il resto non ha modificato il loro stato d’animo, mi auguro che lo abbia incrementato. Il risultato dipenderà dalla prestazione e da ciò che metteremo in campo.

Sull'incontro con i tifosi
Sono venuti per dimostrare la loro solidarietà. I rapporti con i tifosi sono splendidi, li vedo dappertutto e non ho bisogno di colloqui particolari. Tutti si confrontano con me con lo stesso desiderio.