Iuliano: "Ottimista dopo Vercelli. Ora ci serve una vittoria"

27.04.2015 19:08 di  Marco Ferri   vedi letture
Iuliano: "Ottimista dopo Vercelli. Ora ci serve una vittoria"
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© foto di Federico Gaetano

Le parole di Mark Iuliano alla vigilia di Latina-Perugia.

Cosa avete imparato da Vercelli?
Ero molto soddisfatto della presenza e della prestazione della squadra. A Lanciano, ad esempio, ero molto dispiaciuto, sabato ero più tranquillo perché mi aspettavo una reazione e c’è stata. Avevo visto la squadra stanca dopo un lungo inseguimento, ma al di là di qualche errore, che c’è comunque stato, come il fatto di aver concesso troppi calci piazzati, a livello fisico e di gioco siamo tornati ad essere ciò che voglio io. Abbiamo fatto un’ottima prestazione, purtroppo c’è il rammarico di aver pareggiato una partita che, come al solito, avremmo dovuto chiudere. Abbiamo avuto tante occasioni e creato tanto, dovremmo parlare di un altro tipo di campionato e con un’altra tranquillità. Non ci stiamo a piangere addosso, la squadra mi ha dato ancora più convinzione e sta lavorando sulla qualità. Il recupero, l’altra cosa che mi premeva dopo aver giocato su un campaccio come quello di Vercelli, mi ha soddisfatto. I ragazzi hanno molta voglia, mi hanno trasmesso tranquillità e dato la possibilità di scegliere.

C’è un problema di approccio alle partite?
Devo dire che ultimamente succede spesso, non è tanto l’approccio mentale ma quello fisico. A volte passano troppi minuti dalla fine del riscaldamento all’ingresso in campo, così una squadra che arriva calda finisce col raffreddarsi. Per quelli che sono il nostro stile e le linee guida, abbiamo bisogno di essere aggressivi sin dal primo secondo. E’ un problema che stiamo cercando di risolvere, dal caricamento del livello mentale e fisico all’inizio della partita passano troppi minuti. Ho notato che dobbiamo regolare meglio quel fattore, è vero che c’è anche l’altra squadra, ma dobbiamo pensare a noi. I particolari cambiano la classifica, ormai si lavora su quelli. I ragazzi sanno a memoria ciò che voglio da loro, modulo e applicazioni, adesso bisogna cercare tutto ciò che fa rendere qualcosa in più. La testa dei giocatori, a volte, si adatta a un tipo di lavoro, per cui bisogna cambiare sempre gli stimoli. A livello di prestazione sono molto contento di quello che ho visto, non siamo stati perfetti perché altrimenti avremmo vinto. Un tempo il pareggio fuori casa sarebbe stato considerato un ottimo risultato, ma devo guardare il bicchiere mezzo vuoto. Il pari di sabato può far bene e ci sta bene, non stiamo parlando di una sconfitta, anche se penso che la mia squadra sia più forte.

Ci si poteva allontanare prima della zona calda…
Sarebbe stato bello continuare ad avere il passo che avevamo un po’ di tempo fa. Abbiamo giocato alla pari, se non meglio, della prima della classe, ma non abbiamo raccolto punti. Ho notato che quest’anno va così, paghiamo il primo errore e poi per costruire si fa fatica. Il concetto l’ho già ripetuto: dobbiamo allarmarci quando non costruiamo. Dobbiamo lottare contro il destino, abbiamo mezzi e qualità per farlo. Forse ci manca la quantità, per colpa degli infortuni, ma stiamo cercando di lavorare anche su quello che non abbiamo. Ho la fortuna di avere ragazzi che si mettono sempre a disposizione, li ho rivoltati come calzini e mi hanno sempre dato grosse soddisfazioni. Sembra sia più difficile del previsto, quando siamo partiti sembrava impossibile.

Come sta Dellafiore?
Mi ha dato ottime risposte, vuole esserci. Ha avuto un incidente su una spalla già operata. Ha fatto la risonanza, il campo era in condizioni pessime. Non si può giocare a calcio su terreni simili, è un peccato. Paolo è caduto male, sembrava che l’avessero picchiato perché è caduto di faccia. Ha dato massima disponibilità, valuterò fino a domattina ma non ci dovrebbero essere problemi.

Doudou è entrato tardi a Vercelli per scelta tattica?
Avrei voluto schierarlo prima, ma non stava benissimo. Dopo la partita col Catania ha avuto un problema al flessore, la voglia di farlo giocare era tanto ma devo considerare il rischio. Se l’avessi avuto a pieno regime, l’avrei fatto entrare prima, ma non potevo compromettere il discorso fisico. Non avrei dovuto farlo giocare. Ora sta molto meglio, a Vercelli non mi hanno fatto entrare due giocatori in occasione del calcio d’angolo in cui abbiamo preso gol. Stava entrando Ammari su un fallo laterale, poi anche sul calcio d’angolo da cui è scaturita la rete. La casualità ha voluto che subissimo gol, così ho messo Doudou. Il discorso dei cambi è complesso e di equilibrio, a volte non hai il giocatore nel ruolo in cui lo vorresti mettere. Non è facile cambiare una squadra superiore in campo, quando ho visto la stanchezza non me ne hanno fatti fare. Sul piano del gioco non c’era dubbio, eravamo padroni del campo e non era giusto togliere dal campo chi stava giocando benissimo.

C’è ansia nel gestire le situazioni di vantaggio?
Il discorso di Vercelli è diverso dal solito. La difesa, sia Brosco che Bruscagin, hanno fatto una partita straordinaria, Alhassan e Ristovski si sono sacrificati e hanno fatto una prestazione importante. Quando c’è un elevato numero di calci piazzati, contro una squadra che ne fa una delle armi prioritarie, si rischia di prendere gol. I miei sono stati bravissimi per tutta la partita, il gol è arrivato nell’unica disattenzione. Siamo stati ingenui nel concedere qualche punizione, bisogna lavorare sull’essere più intelligenti e sul fare fallo tattico. Abbiamo avuto tanti aspetti da migliorare, a volte su alcuni lavori al 90 e non al 100%. Ero un difensore, avrei voluto curare meglio l’aspetto, ma sanno già fare bene nella marcatura.

Che squadra è il Perugia?
Ottima e con ottimi elementi, stanno disputando un campionato di alto livello. Sono quinti con merito, hanno armi importanti e ci siamo preparati, seppure in poco tempo, ad una battaglia, con le nostre armi e un’identità recuperata a tempo di record. La vittoria ci manca, l’abbiamo sfiorata troppe volte e ne abbiamo bisogno. Contro un’ottima squadra sarebbe ancora più bello, ce la giocheremo e metteremo sul campo le nostre armi migliori.