La salvezza si conquista con le piccole

26.03.2015 18:23 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
La salvezza si conquista con le piccole
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© foto di Federico Gaetano

Il peggio è alle spalle. Marzo ha sintetizzato magistralmente la stagione del Latina. Chiamato a dare le risposte definitive sulle ambizioni nerazzurre, il tanto temuto mese che ha aperto le porte alla primavera, ha confermato qualità e limiti cronici di Viviani e soci. La radiografia del rendimento tenuto dall’undici di Iuliano, ribadisce la capacità di giocarsela alla pari – se non meglio – con le dirette avversarie per la corsa salvezza, e le difficoltà nel contrastare le migliori forze del campionato. Se i pontini giacciono nella parte destra della classifica, pertanto, non è causa dell’altalena di risultati e prestazioni o (soltanto) per colpa del rendimento deficitario degli elementi scelti in estate per dare l’assalto alla serie A, ma, è ormai considerazione che non rischia di essere smentita, perché la sua cifra tecnica complessiva “vale” quelle posizioni.

MEZZO PIENO – Se all’orizzonte non incombesse la partita più attesa del 2015, il sospiro di sollievo sarebbe autorizzato. Dopo il Frosinone, come analizzato alla vigilia del terzo mese dell’anno, il Latina non dovrà più vedersela contro abitanti dei piani alti della graduatoria. Il bilancio contro le big è altamente deficitario e viene leggermente risollevato aggiungendo al novero delle compagini che, ad oggi, accederebbero ai play-off, anche Perugia e Lanciano, attualmente ai margini delle zone nobili. In diciassette confronti, infatti, sono stati raccolti 16 punti (media 0,94 ogni 90’) e subite 19 delle 30 reti complessive. Le tre vittorie sono state ottenute davanti al pubblico amico, un elemento in più per guardare con preoccupazione all’appuntamento del Matusa, penultimo (prima della trasferta di Lanciano) utile per sfatare il tabù.

ILLUSIONE IULIANO – Eppure l’avvento del nuovo tecnico aveva fornito l’impressione di poter ribaltare il trend che aveva caratterizzato la prima metà del torneo, quando solo i frentani di Aversa si erano arresi ai nerazzurri. Tra gennaio e febbraio, consecutivamente, erano cadute, al Francioni, Livorno e Pescara (uniche due delle migliori otto sconfitte), con il pareggio di Bologna ad avvalorare la convinzione di potersi affrancare da una stagione anonima. Mentre da un lato era parere comune che quella facilità di disporre dei dirimpettai di rango fosse figlia delle stesse di giocare la gara a viso aperto, dall’altro non si era fatto i conti con il futuro. I rovesci a domicilio con Carpi e Spezia, hanno riportato sulla terraferma una squadra che, al netto di sfrontatezza e produzione offensiva, difetta di incisività e cinismo che appartengono alle grandi.

MEGLIO CON LE PICCOLE - Lo score si ribalta quando si incrocia la spada con le rivali della parte destra della classifica. Qui i nerazzurri si impongono, in media, una volta ogni tre uscite, finora cinque su quindici e, soprattutto, non hanno mai perso davanti al pubblico amico, dove fino al prossimo 22 maggio dovranno ancora sfidare Cittadella, Catania, Perugia, Bari e Modena. Un percorso inaugurato già all’esordio, quando a Piazzale Prampolini cadde il Crotone, dando l’illusione di poter incamminarsi su un sentiero glorioso, e ripreso con decisione nell’ultimo mese, grazie alle affermazioni pesanti a spese di Ternana, Trapani e Brescia. In un finale di stagione tratteggiato dalle abusate dieci finali e infarcito da ben sette scontri diretti, sembra ben più che un semplice viatico per agguantare l’unico obiettivo raggiungibile, quella salvezza che ai nastri di partenza rappresentava il minimo sindacabile.

SVOLTA A CROTONE? – 1,4 è la media punti ottenuta contro le ultime dodici della classe finora affrontate. Mantenendola, ed estendendola anche agli incroci più probanti contro Frosinone, Lanciano e Perugia, i pontini chiuderebbero la propria cavalcata a quota 51, soglia che garantirebbe la permanenza nella categoria. Con Iuliano, come detto, si è registrato un considerevole cambio di marcia da metà febbraio in avanti. Dopo il ko di Crotone, al debutto esterno della sua gestione, il tecnico calabrese non ha più fallito un appuntamento al cospetto di un’avversaria diretta, dimostrando di aver imparato la lezione inflitta da Drago, che nella circostanza spese meglio (e prima) i cambi, garantendosi quella superiorità numerica diventata decisiva. Nella necessità di non speculare sul risultato e di scendere in campo sempre per i tre punti, i suoi dovranno ora mantenere quel livello di concentrazione e freddezza tra aprile e maggio, quando il sentiero sarà costellato da chi condivide le stesse esigenze, e non saranno ammessi ulteriori sconti. E allora sì che il peggio sarà davvero alle spalle.