Il mercato inverte la rotta. Ora fiducia al nuovo Latina

02.09.2016 13:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Il mercato inverte la rotta. Ora fiducia al nuovo Latina

La somma algebrica delle loro carte d’identità restituisce un 763 che, da solo, racconta poco o nulla. E’ solo dividendo la cifra per il numero degli elementi in rosa, 32 in tutto, che si ha la fotografia del materiale con il quale Vincenzo Vivarini dovrà lavorare almeno fino a gennaio. I 23,8 anni di media per giocatore rendono quello nerazzurro il secondo roster più giovane della categoria, con il solo Brescia (22,7) ad avvicinarsi ancor più a una selezione under. La considerazione si parafrasa facilmente: a quella banda tornata col morale fiaccato dalla trasferta di Verona va fornita, mai come stavolta, la possibilità di sbagliare.

IL BILANCIO - I due mesi di trattative hanno portato sedici volti nuovi a varcare i cancelli del Francioni. Per amalgamarli occorreranno settimane, come ha insegnato il precedente più ravvicinato e illustre. In quanti, in fondo, avrebbero scommesso su quel tipo di esplosione dei vari Crimi, Ristovski e Jonathas dopo le prime tre uscite – costate la panchina -, di un Auteri che ha avuto modo di lavorare con alcuni di loro solo per una settimana? Pur messa a dura prova da un calendario zeppo di ostacoli nel primo mese, la pazienza dovrà accompagnare ogni valutazione.
Ma il mercato, anche volendo preconizzare il più tetro degli scenari, non può essere ritenuto a priori fallimentare. Sul piatto della bilancia vanno inseriti l’orizzonte delle aspettative e quello reale. All’alba del 13 giugno, giorno della presentazione del nuovo tecnico, era stata annunciata una politica diversa ed è stata attuata, abbattendo il monte ingaggi attraverso le cessioni last minute di Ammari, Esposito e Jefferson, precedute da quelle dei vari Cardelli, Litteri, Talamo, Regoli e Schiattarella (unica operazione discutibile, fosse altro per un’incapacità di monetizzare che si è scontrata con la ferma volontà del jolly campano) e rivoluzionando un parco giocatori che l’anno scorso disattese pesantemente le aspettative ma che ha comunque mantenuto pezzi pregiati come Acosty, Brosco, Dellafiore e Scaglia.
Le 32 caselle sono state riempite con 15 under 21 e 17 over, soluzione che permetterà il tesseramento dell’attaccante Regolanti e che eviterà a Vivarini lo scomodo compito di dover lasciare bagnomaria per tre mesi un calciatore esperto, e che fornisce soprattutto ricambi continui in tutti i reparti. Se a fine luglio l’unico ruolo scoperto era quello del regista, l’arrivo di Amadio e la permanenza di Moretti valgono da spunta verde sugli obiettivi, con la sola assenza di una seconda punta (considerazione a titolo personale) che rischia di penalizzare l’eventuale impiego del 3-5-2 ma può favorire il ripristino di Acosty e Scaglia in posizioni loro più congeniali.

LE OBIEZIONI - Chi temeva il “Teramo-bis” è stato sconfessato dagli arrivi dei soli Amadio e Tonti, con Di Matteo altro fedelissimo del trainer di Ari, meritevole a sua volta di un inciso. L’inesperienza nella categoria non è sinonimo di inaffidabilità o, peggio ancora, incapacità, ma sovente di opportunità. Vivarini ha polso, competenza e idee per ben figurare in un campionato difficile, ma in mancanza di chance neppure Sarri (tecnico che ha portato in A l’Empoli e spiccato il volo ottenendo, in quella stagione, meno punti di un Breda spesso messo sulla graticola) sarebbe diventato il genio moderno del calcio.
Il Latina attuale, del resto, non ne ha bisogno. Quel che serve, uscito dal toboga del mercato, sono serenità e una salutare dose di indulgenza verso i giovani. Al Francioni ne sono arrivati alcuni dal futuro assicurato: Coppolaro, D’Urso e Rocca su tutti. Non si abbia la pretesa di farglielo ottenere subito, ma gli venga data la possibilità di coltivarlo.