Forza, tattica e pallone. Ecco il menù di Vivarini

21.07.2016 13:54 di  Marco Ferri   vedi letture
Fonte: Il Giornale di Latina
Forza, tattica e pallone. Ecco il menù di Vivarini

Parte atletica e non solo. Non è mancato il pallone nei primi giorni di lavoro del Latina in quel di Castel di Sangro. Compilata la tabella di marcia insieme al preparatore atletico Del Fosco (attraverso il test di leger) e coadiuvato dal vice (e preparatore dei portieri) Zambardi, dal collaboratore tecnico Milani e dall’addetto al recupero degli infortunati Miele, Vincenzo Vivarini ha suddiviso il gruppo in base alla condizione con cui i singoli si sono presentati in Abruzzo e ha sempre previsto la presenza della sfera di cuoio, grande protagonista delle partitelle di fine giornata.

COPPA NEL MIRINO – Ripetute volte ad incrementare la condizione fisica, lavori sulla forza e tattica. Il tecnico di Ari ha ben chiaro ciò che vuole dai suoi e ha già messo nel mirino la prima verifica, ben più probante rispetto al test amichevole in programma questo pomeriggio contro i dilettanti abruzzesi del Castello 2000. Il 7 agosto, infatti, i nerazzurri sosterranno il primo impegno ufficiale della loro stagione, in quel secondo turno di Coppa Italia nel quale riscattare la figuraccia di un anno fa col Pavia. Se il picco di forma è fisiologicamente fissato più avanti nel calendario, con all’orizzonte una maratona di 42 giornate che rischia di “stroncare” chi la approccia con i giri motore già elevati, l’ex Teramo non sta lasciando nulla di intentato al caso, come dimostrato dal piano sviluppato per la prima settimana in quota.
Di mattina viene privilegiato il lavoro organico muscolare, con esercizi finalizzati a perfezionare tenuta e forza esplosiva (propedeutici e propriocettivi) svolti con un occhio vigile alle posture, in un momento in cui la “macchina” calciatore, sollecitata dopo il periodo di inattività, rischia maggiormente di andare incontro a piccoli inconvenienti.
Nel pomeriggio è la tattica a farla da padrona. Vivarini ha finora fatto svolgere esercitazioni in spazi ridotti e curando le due fasi (possesso e non possesso), con il gruppo spesso suddiviso reparto per reparto: gli attaccanti si sono sottoposti alla “cura” della finalizzazione, difensori  e centrocampisti stanno invece affinando i sincronismi e insistendo su quegli scivolamenti tanto cari a Breda e indispensabili nelle fasi in cui l’iniziativa è appannaggio avversario e occorre risistemarsi per coprire nel miglior modo possibile il rettangolo di gioco.