Una flessione figlia delle assenze

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede al calcio
19.02.2021 09:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Una flessione figlia delle assenze

Perplesso. Direi una bugia se dicessi che il Latina visto contro l’Arzachena mi è piaciuto.

Due tiri verso la porta avversaria nell’arco dei 97’ di gioco fotografano le difficoltà incontrate dai nerazzurri contro un avversario che ha sempre mantenuto strette le linee, ha spesso raddoppiato ma non per questo può dirsi che si sia chiuso nel senso classico del termine.

Perplessità è il sentimento che mi ha provocato in particolare la ripresa, quando il Latina ha accusato evidenti difficoltà di costruzione e pur non concedendo nulla all’avversario, ha per lunghi tratti subito la pressione sarda in uscita dalla difesa.

Tre pareggi consecutivi, una sola vittoria nelle ultime 6 partite fotografano il momento non brillante dell’undici nerazzurro. Un periodo di flessione che trova motivo nelle tante assenze con cui s’è trovato a fare di conto Scudieri. Mercoledì uno come Sevieri avrebbe fatto assai comodo, così come le qualità di Corsetti, per non dire di Tortolano, nell’uno contro uno. Non si può pretendere che Bardini e Barberini costruiscano gioco, altre dovevano essere le chiavi dell’impostazione su cui fare affidamento. In simili circostanze il giro palle finisce per essere quello che è, per l’appunto un giro palla, se l’idea o il movimento di chi è più prossimo alla difesa avversaria o di chi è deputato alla finalizzazione non fa luce, non crea il corridoio dove infilare il pallone, non suggerisce la profondità. E in questo il fatto che il tridente offensivo si sia trovato spesso in linea, non ha aiutato. E’ mancato l’affondo, l’acuto, l’episodio.

Con i se e con i ma non si va molto lontano, però uno come Atiagli, così imprevedibile, rapido, per non dire della sua abilità nei cross sarebbe forse  risultato utile alla causa.

Va dato tempo alla squadra di recuperare il pieno organico e quella brillantezza che oggi, mi pare palese, non c’è. Il Latina arriva pur sempre al virtuale giro di boa da primo in classifica e questo primato non può essere visto come un punto d’arrivo ma nemmeno può essere svuotato della sua valenza.