Foggia e Viterbo: due vittorie completamente diverse

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
03.10.2022 15:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Foggia e Viterbo: due vittorie completamente diverse

A Viterbo c’è stato di che strabuzzare gli occhi. Al di là del roboante risultato finale (5-1) che per un niente non è riuscito a fare pari e patta con la cinquina rimediata nella precedente trasferta a Catanzaro, il Latina ha incantato, e non è una esagerazione, con il suo gioco e le sue idee, in particolare nel primo tempo.

Una manovra corale condotta da una squadra corta, reattiva, propositiva. Gli interni, non solo i quinti, hanno accompagnato la fase offensiva e non è un caso se tra i marcatori si leggono i nomi di Di Livio, Tessiore e Carissoni.  Una coralità sciorinata anche nei rari casi in cui il Latina è stato costretto a difendere, con Amadio davanti alla difesa che ha potuto trovare sempre l’appoggio una volta interdetta la manovra avversaria. In questo è stato prezioso il lavoro di Sannipoli che merita la menzione al pari di chi è finito nel tabellino dei marcatori.

Ciò che va però sottolineato al di là della evidente qualità offensiva nerazzurra, è la capacità degli uomini di Di Donato di esprimere quella che potremo definire “difesa preventiva” che è cosa diversa dal più abusato termine “pressing”. A Viterbo non è stato tanto la pressione sul portatore di palla a fare la differenza quanto la posizione dei nerazzurri nell’area di potenziale sviluppo del gioco della Viterbese. In un concetto: il Latina ha intercettato, e cancellato, le linee di sviluppo di gioco avversario.  Qualità confermate, non però con la stessa limpidezza, nella ripresa. Forte di un ampio vantaggio, 4-0, non si poteva pretendere che la squadra continuasse a premere sull’acceleratore e così si è assistito a una diversa tipologia di dominio: a quello di costruzione e di posizione, è subentrato un dominio di fisicità e determinazione, qualità che però andranno incanalate con maggiore definizione quando in campo verranno utilizzati con continuità  elementi come Bordin e Riccardi.

A Viterbo come a Foggia? Non proprio, anzi per niente. Le due vittorie esterne (su 3 trasferte stagionali) hanno genesi profondamente diverse: in Puglia un episodio al termine del primo tempo (rete di Rosseti) permise ai nerazzurri un gioco di rimessa nella ripresa, contro la Viterbese il successo è invece stato generato dal gioco e dal conseguente smarcato predominio. Il che fa una gran bella differenza!