Latina, abbiamo un problema. La difesa è la più battuta della serie B

17.10.2016 12:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Latina, abbiamo un problema. La difesa è la più battuta della serie B
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© foto di Federico Gaetano

Quattordici in tutto, 1,55 ogni 90 minuti. Tante sono le reti subite dal Latina nelle prime nove, complicate, giornate della sua quarta stagione in cadetteria. Graziato da Spezia e Trapani, Pinsoglio si è di fatto voltato per raccogliere la sfera dal sacco alle sue spalle due volte per ogni avversaria. Troppe per chi ha come primo – e unico -, obiettivo la salvezza e può contare, almeno sulla carta, di pedine affidabili nel reparto arretrato, valorizzate da un affiatamento che almeno l’asse centrale (Brosco-Dellafiore) ha levigato nei 24 mesi precedenti.

QUESTIONE DI APPROCCI - A cosa si deve la netta inversione? Nella zona mista del Cabassi il tecnico di Ari ha nuovamente puntato il dito contro l’approccio deficitario al match da parte dei suoi: “Alzare la carica nervosa e l’intensità significa preparare meglio la partita. Mentalmente dovevamo essere pronti ad arginare l’entusiasmo e l’aggressività del Carpi, invece siamo stati superficiali nell’approccio e non possiamo permettercelo”. La traduzione del concetto è affidata ai numeri. La zampata di Di Gaudio sugli sviluppi del primo corner contro ha rappresentato il gol numero quattro subito nel quarto d’ora iniziale (solo Salernitana e Trapani scontano una simile partenza ad handicap) e il settimo – ovvero la metà del totale -, nella mezzora iniziale, quella in cui Brosco e soci hanno contribuito a cucirsi addosso l’etichetta di retroguardia più perforata - al pari della Pro Vercelli - del primo segmento stagionale. Quello che va a cavallo tra il 31’ e il 45’ è il sesto di gara nel quale i pontini si difendono meglio (solo Adorjan, a Novara, li ha bucati) e che permette loro di arrivare all’intervallo con otto dispiaceri sul groppone, uno in meno della Virtus Entella di Breda. Ma se il primo terzo di match contribuisce a scavare la valle di lacrime, la seconda frazione la riempie senza raddrizzare una curva la cui parabola viene accentuata da altre sei realizzazioni rivale (la palma di peggiori nella ripresa spetta a Bari e Pro Vercelli con otto a testa) tagliando il traguardo con un totale di 14 "pareggiato" dai sabaudi nel derby domenicale col Novara e che vale un +1 sul Vicenza, +2 su Ascoli, Avellino e Spal.

CONTROTENDENZA - Impietoso è anche il paragone con le tre versioni di B che hanno preceduto quella attuale. Con 810 minuti già messi alle spalle l’undici guidato da Iuliano aveva subito dieci volte (-4), altrettante quello già passato dalle mani di Beretta a quelle di Breda, mentre quello che il trainer veneto aveva ereditato da Auteri nell’autunno del 2013 era fermo, al netto dei sei messi sul conto dal siracusano tra Empoli e Varese, ad appena otto. Ma c’è, ove possibile, ancora di peggio. Sapete quanto impiegò lo stesso Breda per vedere Iacobucci bucato 14 volte durante la sua prima gestione al Francioni? Ben 26 (!) giornate, ovvero quelle trascorse dal suo insediamento prima della trasferta di Cittadella alla quarta d’andata fino al gol in zona Cesarini siglato – esattamente sei mesi più tardi -, dal trapanese Pirrone alla ventinovesima. Altri tempi e, soprattutto, altri meccanismi…

PRIORITA’ - Proprio su questi dovrà adesso battere Vivarini, senza dimenticare come l’impellenza di una squadra chiamata a sgomitare per il mantenimento della serie sia proprio la solidità difensiva. Sebbene le sconfitte contro le tre formazioni retrocesse dalla A, per valori e potenzialità economiche, potevano largamente essere messe in preventivo, debbono far riflettere le dinamiche. Il processo di creazione di un’identità ben marcata passa infatti attraverso la ricerca di piccole certezze da distribuire alla rosa, soprattutto se questa è composta da elementi giovani o alle prime esperienze nella categoria. Passino allora il postulato del bel gioco e della propensione offensiva, purché queste prerogative siano accompagnate da una fase passiva accorta. All’allenatore, al pari dei suoi uomini, è richiesto ora un salto di qualità, già evidenziato nelle scelte (attraverso le recenti promozioni di Rocca e Coppolaro) e che non deve aver paura di abbracciare un maggiore – e indispensabile -, pragmatismo.   

LA DISTRIBUZIONE TEMPORALE DELLE RETI SUBITE DAL LATINA
0’ – 15’: 4
16’ – 30’: 3
31’ – 45’: 1
46’ – 60’: 2
61’ – 75’: 2
76’ – 90’: 2

LE PEGGIORI DIFESE DEL CAMPIONATO (tra parentesi i gol subiti)
Latina (14)
Pro Vercelli (14)
Vicenza (13)
Ascoli (12)
Avellino (12)
Spal (12)