Il tuffo nel passato di Cisotti

28.10.2014 14:00 di  Marco Ferri   vedi letture
Il tuffo nel passato di Cisotti
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© foto di Federico Gaetano

Alla vigilia della gara che valeva una stagione, a 24 ore da quel “punto di non ritorno” teorizzato soltanto due settimane fa, Roberto Breda non aveva esitato neppure un istante nella replica: “Il giocatore che ha mostrato i progressi maggiori quest’anno? Cisotti, perché si è rivelato poliedrico, ricettivo ed ha sempre avuto risposte positive”. Appena due giorni prima il ragazzo della Carnia lo aveva fatto sobbalzare dalla panchina con un colpo da biliardo, riaprendo, al “Manuzzi”, quel discorso promozione che le capocciate di Volta e Marilungo avevano terribilmente complicato.
Quello tra il tecnico trevigiano e il giovane attaccante friulano, giunto in prestito dal Chievo e alla prima esperienza tra i “grandi” dopo l’apprendistato a suon di gol nella Primavera clivense, è stato un rapporto franco, sublimato dagli exploit del figlioccio che, ogni qualvolta la scure della contestazione si faceva minacciosa sul capo del precettore, estraeva un insospettabile coniglio dal cilindro. Accadde a La Spezia, il 29 dicembre di un anno fa, quando, dopo un paio di errori marchiani sottomisura e sulla scia di due improvvidi pallonetti, senza fortuna, cercati contro Palermo e Crotone, il brutto anatroccolo si tramutò in cigno realizzando il più dolce dei lob e ribaltando una stagione fino ad allora avara di soddisfazioni.  Breda, che lo aveva gettato nella mischia a sorpresa, per la prima volta, contro il Modena a ottobre, nel girone di ritorno seppe raccogliere i frutti di una crescita esponenziale. Le due reti, incorniciate da tre assist, hanno corredato il suo primo anno tra i professionisti e gli hanno permesso di alzare la posta in estate. Da Latina a La Spezia, dall’incertezza della matricola alle ambizioni del top club, un’ascesa che Bjelica ha saputo addomesticare nei primi due mesi in terra ligure, regalandogli già sette gettoni di presenza e venendo ripagato da un assist all’esordio e un gol contro il Perugia. Stasera si troverà faccia a faccia con il passato e con quel mentore che rimpiange di non averlo più con sé: “Sono grandi uomini, si rialzeranno perché hanno valori umani e tecnici importanti”, spiega mellifluo alla vigilia. Ma sottecchi, nonostante reciti a memoria il manuale del perfetto ex, sogna di regalar loro un altro dispiacere, per confermare sul campo che la capacità di progredire, almeno lui, non l’ha smarrita quella maledetta sera del 18 giugno.