Un tris che vale più del poker

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede al calcio
12.10.2020 13:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Un tris che vale più del poker

Il tris nel caso del Latina vale molto più del poker. E già, il trittico di vittorie completato dal netto successo sul Giugliano seguito agli exploit con Gladiator e Nola, ha infatti un peso specifico ben maggiore del pur lodevole poker di reti rifilate sette giorni prima all’avversario di turno. Tre vittorie consecutive dicono della continuità e della solidità della squadra, il modo come sono arrivate aggiungono che tra le qualità del gruppo vanno pure enumerare gioco e potenza offensiva coniugata a capacità di costruzione.

Lo si è sottolineato da più parti, il confronto con il Giugliano ha avuto la peculiarità dell’iniziale svantaggio dei nerazzurri, infilati da una verticalizzazione che di certo sarà oggetto di approfondimento alla ripresa degli allenamenti: movimenti e posizione dei difensori nell’occasione non hanno funzionato. Il Latina ha saputo reagire al passivo e al colpo psicologico di avere perso presto Corsetti, in campo soltanto 13’ causa una distorsione alla caviglia.  “Partita perfetta” l’ha definita il tecnico Scudieri e non gli si può dare che ragione. Il Latina ha saputo colpire in tutte le condizioni: a difesa schierata, con le ripartenze, con le verticalizzazioni, al termine di un’azione manovrata. 

In queste circostanze la frase fatta è d’uopo: “C’è però ancora molto cammino da fare”, e infatti non c’è commentatore che se ne sia astenuto dal pronunciarla. Tanto più che scorrendo la classifica salta agli occhi come Gladiator, Nola e Giugliano, tutte insieme, quotino appena 1 punto (in verità 2 visto che i bianconeri nolani partivano da -1).  Attendiamo Cassino e vediamo.

L’errore maggiore ora è cedere ad un eccesso di esuberanza e fare l’occhiolino alla presunzione.  E in questo mi è suonata stonata una parte del commento di Scudieri nel dopo partita: «Complimenti alla società – ha dichiarato – complimenti a Terracciano e D’Apuzzo che non ci fanno mancare niente, al direttore che ha allestito la squadra con magari qualche indicazione del sottoscritto». Una sottolineatura, quest’ultima, superflua perché scontata in una sodalizio sportivo che possa chiamarsi tale.  

Non è ancora il tempo di appuntarsi medaglie di merito sul petto.