Un Latina vincente, anche nella sua versione peggiore

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
27.10.2023 10:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Un Latina vincente, anche nella sua versione peggiore

La sua peggiore versione stagionale, questo ci ha proposto il Latina nel primo tempo del vittorioso (1-0) confronto con la Virtus Francavilla.

I nerazzurri per tutta la prima frazione hanno sofferto il pressing dei pugliesi che, reduci da due pesanti sconfitte, hanno fatto dell’applicazione tattica lo strumento principe per evitare l’ennesima capitolazione. In 46 minuti di gioco, recupero compreso, i nerazzurri non sono riusciti a venire a capo di un avversario tenace, in grado di oscurarne ogni linea di passaggio.  Il baricentro alto della Virtus Francavilla ha schiacciato la posizione di Di Livio, in difficoltà nello sfuggire alla ragnatela costruitagli attorno, e impedito che il gioco dei ragazzi di Di Donato trovasse rifugio nell’ampiezza. Il Latina per un tempo ha giocato al calcio senza però manovrare, la palla ha viaggiato tra i piedi nerazzurri ma non c’è stato dialogo, non c’è stato un disegno che ne finalizzasse l’azione.  Un gioco forzatamente (dal pressing altrui) privo di un progetto, esauritosi in qualche fraseggio facilmente interrotto dall’avversario.

Costringere il Latina al non gioco ha però richiesto alla Virtus Francavilla una quantità di energia superiore alle sue capacità. Nella ripresa ai pugliesi sono venute meno le forze e con esse s’è andato a fare benedire anche il pressing. Liberi dalla pressione, i nerazzurri hanno ritrovato la manovra, hanno guadagnato sempre più terreno, sono cresciuti. Soprattutto hanno ritrovato l’ampiezza. Concetto quest’ultimo che non si limita alla corsa degli esterni, bensì ingloba il dialogo tra i quinti e le mezzali, il loro fraseggio, il sapere conquistare metri insieme, agendo da supporto l’uno all’altro. E questo non è accaduto soltanto su una fascia, ma in entrambe. Di Livio e Riccardi hanno giocato come fossero gli estremi di una linea immaginaria: hanno accompagnato la squadra con gli stessi tempi e questo ha reso più continuo il fraseggio con Crecco, la cui prestazione è cresciuta molto, ed Ercolano.

Dispiace soltanto che la seconda frazione sia stata macchiata dall’espulsione di De Santis la cui esperienza unita alla qualità tecnica e agonistica avrebbe fatto un gran comodo domenica sul campo della Juve Stabia, capolista irritata dalla prima sconfitta (2-1) della stagione in cui è incappata per merito della Casertana.