La chiave di volta di Parlato e un omaggio a Stravato

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio
10.10.2018 00:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
La chiave di volta di Parlato e un omaggio a Stravato

Domenica abbiamo applaudito il migliore Latina della stagione. Non che ci volesse molto per fare un passo in avanti rispetto alle precedenti prestazioni, ma in termini assoluti si può ben affermare che i nerazzurri sono stati protagonisti di una prova convincente, in particolare nella ripresa. Non lo dico io, ma lo ha affermato Parlato nel dopo gara: molto della crescita del Latina lo si deve al cambio del modulo in corso di partita, con Casimirri e, successivamente, Barberini impiegati da trequartista. Una evoluzione che non sorprende perché proprio il 4-3-1-2 era stato il filo conduttore di tutti i test estivi e della loro buona riuscita, seppure pesata sul modesto valore degli avversari. Nelle parole del trainer nerazzurro, un atteggiamento tattico abbandonato in favore del tridente offensivo perché la squadra aveva bisogno di maggiore equilibrio e, soprattutto, per consentire agli attaccanti di apprendere l’importanza del sacrificarsi per la squadra.

Sorprende, nel riesumare il ruolo di trequartista, che ad interpretarlo con discreti esiti sia stato Barberini. Un trequartista “anomalo”. Il giovanotto non ha nessuna delle caratteristiche che si richiedono a chi si piazza alle spalle delle punte: creatività, velocità, predisposizione alla conclusione. Caratteristiche che appartengono però ad un concetto datato. Oggi la posizione è concepita come punto di partenza per una serie di variazioni tattiche che portano il trequartista ad allargarsi sull’esterno o perfino ad arretrare fin quasi ad affiancare il centrale di mediana.

Per non sottacere la sua valenza nel non possesso palla, col contrasto all’impostazione bassa della manovra avversaria. Barberini non inventa, ma sa occupare lo spazio, sa fare bene entrambe le fasi e questo torna utile in una squadra che tende a creare densità sulla trequarti, a danno degli spazi di manovra. Non c’è solo Barberini, Parlato può contare pure su Tiscione e Casimirri: sul primo più che sul secondo che si fa preferire al fianco di Iadaresta piuttosto che alla sue spalle. Parlato pare quindi avere trovato la chiave di volta, mi auguro sia davvero così.

In ultimo approfitto di questo spazio per ricordare Loreto Stravato. Non ho avuto molte occasioni di scriverne come tecnico, ma tra noi si era creato un rapporto di grande sincerità e di reciproca stima che più di qualche volta ci ha portati a confrontarci sul calcio della nostra provincia. Un tecnico preparato, un personaggio eclettico, per certi versi stravagante, di certo non convenzionale. Ciao Loris