L'esigenza di trovare un valore tecnico

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
26.09.2016 13:41 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
L'esigenza di trovare un valore tecnico

Sabato scorso, della conferenza stampa di Vivarini al termine della gara con la Ternana mi ha colpito un concetto: «Il 4-4-2 pretende che corrano tutti». Non so quanto scientemente, ma con le sue parole il tecnico ha in pratica bocciato il modulo proposto prima a Novara e poi contro le Fere.

Perché di una cosa sono abbastanza certo, nel Latina non possono correre tutti. L’attuale organico conta un numero di giocatori di gamba superiore allo scorso anno, ma è un dato di fatto che questa caratteristica tecnica manca nei centrali di centrocampo, nelle “menti” del gioco o, se volete, nei potenziali registi della manovra. Moretti, Marchionni, Amadio non sono giocatori che hanno nella corsa la loro cifra tecnica migliore. Fanno eccezione, ma solo parzialmente, De Vitis e Criscuolo che però registi a tutto tondo non sono. D’altronde è nel significato stesso della parola “regista” che è insita la mancanza di gamba, a favore invece della rapidità di pensiero, di lettura della manovra.

Partendo da questi presupposti, torno a sottolineare – probabilmente è diventata una mia fissazione – che il Latina non può permettersi un regista alto. Lo si è visto contro la Ternana, ogni qualvolta Moretti ha perso la palla, il Latina ha subito le ripartenze avversarie. La scorsa stagione, nel 4-3-3, il Latina s’è potuto permettere di tenere in campo Olivera perché a sostenerlo c’era Schiattarella, un giocatore in grado di recuperare e riproporre. Il regista basso, posizionato davanti alla difesa, ci sta nel 3-5-2 se a fare viaggiare la palla sono gli esterni, ossia se la manovra si sviluppa in ampiezza a favore degli inserimenti degli interni, piuttosto che per vie centrali come è capitato di vedere nelle prime prove dei nerazzurri. Ci sta pure nel 4-2-3-1, dove le distanze tra i reparti vengono garantite dai trequartisti oppure nel 4-3-2-1 dove è il movimento dei due a supporto della punta a stabilire la necessaria densità nelle varie zone del campo e di conseguenza la varietà di soluzioni nello sviluppo del gioco. Opzioni tattiche su cui Vivarini è chiamato a riflettere perché appellarsi alla “personalità”, come è stato fatto nel post Ternana, ha il suo senso ma chiama in causa un valore immateriale mentre il Latina ora come ora ha necessità di trovare un proprio valore tecnico.